percorsi ad hoc - soft skill

Covid-19: La gestione dello stress acuto

L’effetto traumatico della situazione di emergenza che si è creata in relazione al COVID-19 può avere ripercussioni sia sull’individuo sia sul gruppo di lavoro/équipe, sia sul contesto organizzativo allargato: esso ha la potenzialità di disintegrare non solo la stabilità personale ma anche la stabilità del gruppo di lavoro.

È importante quindi costruire un dialogo diretto con i professionisti, per mettere a fuoco insieme l’esperienza che le persone/professionisti sanitari stanno vivendo: gli aspetti di forza (ciò che hanno fatto e che ha “funzionato”), le criticità (ciò che ha indebolito il processo di lavoro) e i bisogni che stanno emergendo e che emergeranno.

L’intervento si focalizza sul ripercorrere/esplorare quindi alcune variabili implicate, utili sia in termini di efficienza che di efficacia: umane, relazionali, di contesto e tecnico/professionali.

È importante che l’esperienza appena trascorsa venga ripercorsa per come è possibile all’interno dei gruppi di lavoro che hanno dovuto fronteggiarla. Individuiamo infatti nel gruppo di lavoro/équipe un “potenziale terapeutico” che può emergere all’interno di un percorso di ricerca comune di nuove possibilità di benessere al lavoro.

Questa proposta si articola quindi per fasi, in quanto è importante intervenire sia sull’emergenza del momento per poter sostenere la fatica della quotidianità dei professionisti impegnati in prima linea, sia successivamente, per elaborare i vissuti relativi all’emergenza e contenere il più possibile gli effetti traumatici attivati dalla situazione. La rielaborazione di quanto accaduto, accompagnata da sguardi esterni e specializzati, può infatti sostenerli nel processo di trasformazione dei vissuti critici in nuove energie e opportunità personali e operative.

Il progetto proposto nasce da un’analisi degli esiti delle prime ricerche svolte in Cina, sugli effetti dello stress acuto nella gestione dell’emergenza COVID-19 sul personale sanitario.

Il coinvolgimento dei responsabili di U.O./équipe è, dal nostro punto di vista, utile per raccogliere le indicazioni e i bisogni specifici che ogni responsabile sta rilevando rispetto al proprio gruppo di lavoro, in modo da costruire successivi interventi di supporto, efficaci nel momento in cui sono personalizzati e costruiti ad hoc per ogni realtà, a partire quindi dall’esperienza diretta delle persone che l’hanno vissuta.

Obiettivi di intervento per i Responsabili di U.O./équipe

  • Ascoltare/valutare/monitorare il proprio agito confrontandolo con i princìpi e le indicazioni utili da trasmettere ai collaboratori, sul tema del self care e adottare eventuali misure correttive o integrative/di compensazione

  • Valutare/monitorare i bisogni e lo stato di salute della propria équipe per scegliere come agire nei loro confronti, per trovare le strategie relazionali più funzionali e rispondenti rispetto alla efficacia, efficienza e benessere dei singoli individui e del gruppo

  • Mettere a fuoco quali sono le aree per un intervento di sostegno mirato all’équipe e alla propria

Obiettivi di intervento per le équipe/gruppi di lavoro

Di seguito, a titolo esemplificativo, indichiamo possibili obiettivi da perseguire nel lavoro di sostegno per il dopo emergenza, da personalizzare in base a quanto emergerà dall’esplorazione dei bisogni e delle esperienze delle singole realtà, con i Responsabili coinvolti:

  • Far fronte al dopo emergenza evitando che l’esperienza vissuta di fronteggiamento dell’emergenza si trasformi per i professionisti in un vero e proprio trauma: senso di impotenza, paura (per sé, per la propria famiglia, per gli altri)

  • Sostenere individui, professionisti, équipe, a ritrovare le risorse per superare il “trauma vicario”, legato alle attività di affiancamento di individui “fragili e/o a rischio di vita”

  • Riportare le persone al paradigma originario delle professioni di aiuto: stare bene, fare bene, fare stare bene

Strumento previlegiato del lavoro con i professionisti sarà la dimensione del gruppo, che consente di far rivivere gli aspetti traumatici, di mentalizzarli e rielaborarli in un dialogo in comune con esperienze altrui: insieme, dare senso all’apparente “non senso” di questa vorticosa esperienza ingenerata dal Covid-19.

Le attività proposte si fondano sulla “danza” tra distanziamento e riavvicinamento tra coloro che hanno condiviso l’esperienza, accompagnati da persone (i formatori) che sono lì per essere di aiuto a cercare un’uscita dall’ingorgo dei vissuti e dal trauma conseguente, attraverso un lavoro guidato di ricerca di senso all’apparente insensatezza della situazione.

L’esperienza laboratoriale ad approccio esperienziale facilita l’interazione attiva e la mobilitazione delle risorse individuali e del gruppo, in situazione di sperimentazione protetta.

Si fa leva sia sugli aspetti cognitivi e razionali, quanto su quelli emotivi, attraverso diverse modalità: analisi di caso portati dai partecipanti, narrazione autobiografica, linguaggio filmico, linguaggio corporeo, role playing, costellazioni integrali, strumenti di attivazione analogici, in rapporto alla specificità dei temi trattati.

  • Direttori di O. e Responsabili di Area/équipe di Strutture Ospedaliere, RSA, Istituti/Cooperative di cura e assistenza sanitaria

  • Equipe multiprofessionali/gruppi di lavoro (medici, infermieri, psicologi, OSS/ASA, tecnici, farmacisti, amministrativi)

  • Medici di medicina di base e pediatri

A partire dalla condivisione del “decalogo dell’emergenza” e delle self care strategies, si potranno individuare alcuni suggerimenti che i Responsabili possono dare ai collaboratori, per facilitarli nel mantenimento dell’equilibrio psicofisico. La finalità non è quella di “impiantare” ricette preconfezionate ma di stimolare una riflessione personale sul ruolo che i Responsabili sono chiamati ad assumere dentro a una situazione di emergenza, non solo relativa agli aspetti operativi e razionali, ma anche agli aspetti relazionali. Gli input forniti potranno quindi essere elaborati e personalizzati da ciascun responsabile, coerentemente con sè stesso/a e la realtà specifica di riferimento e i propri gruppi/équipe di lavoro.

Questa fase può essere inoltre preziosa per attivare un confronto con i Responsabili stessi in merito a come gestire le istanze che i collaboratori portano (che tipo di ascolto offrire, quanto e come accogliere pensieri e preoccupazioni, …) e per co-progettare la fase successiva di intervento, rivolto ai loro collaboratori.

In questo momento storico possiamo ipotizzare due modalità di intervento, da personalizzare ulteriormente con il committente:

1. A distanza

STEP 1: Incontri individuali e/o di gruppo per i Responsabili di U.I/équipe: 

  1. due sessioni di gruppo della durata di 2 ore l’una

  2. una sessione individuale della durata di 1 ora a persona, per la restituzione della co-progettazione

2. In presenza 

STEP 1: Incontri, individuali e/o di gruppo per i Responsabili di U.O./équipe: 

  1. la durata della/e sessione/i di gruppo è di 3 ore 

  2. la durata della/e sessione/i individuale/i è di 1,5 ora a persona

In questo secondo step rientrano le attività rivolte ai gruppi di lavoro (a distanza o di persona, in base a quanto consentito dalla situazione nel momento in cui verrà attivato il progetto), che potranno vertere, in linea di massima, sui seguenti contenuti:

Riconoscimento e integrazione delle tensioni (stress acuto – livello individuale)

  • Riconoscere l’impatto dell’esperienza vissuta: segnali e sintomi

  • Le tensioni del professionista tra vita personale e professionale, tra paura e senso del dovere

  • Come accogliere e integrare le tensioni per evitare che si attivino processi disgregativi e di scissione

  • Attività di connessione corpo-mente

  • Come trovare le energie per sostenere le relazioni

Stress acuto, trauma e trauma vicario

  • La differenza tra “trauma” e “trauma vicario”

  • Schemi cognitivi e strategie di adattamento

  • I neuroni a specchio e il loro ruolo nella relazione interpersonale

  • Gli aspetti fisiologici dello stress acuto e i suoi effetti sull’individuo (fisici e mentali)

  • Il trattamento degli effetti dello stress acuto, durante l’emergenza e nel post- emergenza (rischio burn-out)

Rinforzo e risorse individuali (personali e professionali)

  • Senso di impotenza e di potenza

  • La forza del pensiero: allenare la mente per allargare lo sguardo

  • La resilienza: riconnettersi con le proprie risorse interiori

  • Riattivare la propria energia vitale

La relazione bruciata (stress acuto – livello relazionale)

  • Le credenze collettive al lavoro: un possibile ostacolo al benessere personale e alle prestazioni professionali

  • Come fare fronte al senso di solitudine e dare voce alle emozioni nel contesto professionale

  • La “giusta vicinanza” con pazienti e colleghi nella relazione di aiuto e di cura

  • Alleanza professionale: il senso di fiducia nell’operato del collega

Ripensare l’organizzazione del lavoro (livello collettivo)

  • I punti di forza della propria équipe/gruppo di lavoro: il valore dell’azione collettiva

  • Il valore aggiunto di ogni professione nel lavoro di équipe

  • “Errare humanum est”: Riscoprire l’essere umano dietro al professionista

  • La cura della comunicazione come strumento di relazione

 

In questo momento storico possiamo ipotizzare due modalità di intervento, da personalizzare ulteriormente con il committente:

1. A distanza 

STEP 2: Incontri di gruppo per l’équipe/gruppi di lavoro

  1. 4 sessioni di gruppo per ogni équipe, della durata di 4 ore l’una 

  2. 1 incontro di gruppo in presenza (se possibile)

2. In presenza

STEP 2: Incontri di gruppo per l’équipe/gruppi di lavoro: 5 sessioni di gruppo per ogni équipe, della durata di 6 ore l’una.

DURATA

Da definire in base alla modalità prescelta

ECM EROGABILI